Vivere insieme come amanti

Chi non custodisce un segreto dentro di se, e quanto è magnifico se il segreto è condiviso tra più persone complici?
In questa storia ci sono tre persone che si fidano uno dell'altra, e sono Samantha, il cugino Ben ed Aurora.
Poi c'è un segreto, che scoprirete proseguendo con la lettura. La storia inizia così:
Quella mattina l'aria calda e umida della campagna aveva già iniziato a riempire la camera da letto, quando Samantha, con un forte colpo di mano, rovescia le coperte del suo letto e salta giù.
Vola in bagno, una bella sciacquata alla faccia e via. Cosa farà stamattina?
Pensa un'attimo se ci sono delle priorità e allora, chiama la zia.
Auorora, Auorora... Aurora dove sei? Aurora... io sono qui, tu ci sei?
Aurora non è in casa. Fuori, sta raccogliendo alcuni ramoscelli vicino alla pianta di Lillà. Sono dei rametti di circa un metro di lunghezza, ai quali Aurora toglie le foglie, e che porta poi in casa.
I rametti vengono disposti nella cesta di vimini dietro alla porta del bagno, e sono un mistero per Samantha.
Zia, cosa facciamo?
Oggi andiamo al circolo! Ne avremo per tutta la mattinata.
Samantha e Aurora fanno parte di un'associazione femminista e di muto aiuto. Molto impegnate e disponibili, quella mattina hanno in mente di andare al circolo a sentire Giorgia, la ragazza che una settimana prima era stata picchiata da 5 adolescenti alle 11 di notte.
Giorgia non voleva denunciarli, ma le serviva un aiuto da parte di qualcuno, ed all'associazione poteva chiedere tutti i consigli necessari, oltre ai dolci medicamenti all'occhio sinistro apportati dalle premurose compagne. Un occhio era tutto nero, e per il resto nulla di grave per fortuna.....
La mattina scorre e tutti i partecipanti sono contentissimi a mezzogiorno, Giorgia poi ha subito sorriso appena ha iniziato a parlare.
All'inizio si sentiva sola e preoccupata, ma a fine della giornata era tornata serena ed anzi contentissima. I ragazzi erano stati tutti identificati e i genitori tutti avvisati. Quindi tutto sicuro, non si sarebbe più verificato.
Era ora di tornare a casa da Ben che le aspettava fortemente. Infatti era da circa una settimana che i due giovani non passavano il pomeriggio nel lettone a fare le cose che non avrebbero raccontato né a mamma né a papà. La zia invece lo sapeva e non diceva nulla... Santa donna.
Già perché con la scusa di giocare a nascondino, i due approfittavano di quel lettone per scambiarsi intense carezze sulle parti intime.
Ben non voleva che Samantha le succhiasse il pisello con la bocca ma Samantha con la calma e un passo alla volta riusciva sempre a strappare a Ben delle belle mezz'orette di succhiate. Il pene di Ben era bello perché non era duro come un sasso. Si induriva e si inteneriva ed era un piacere sentirlo pulsare, muoversi e tremare tra la lingua e il palato, e farlo sbattere sulle tonsille.
Poi era il turno dei testicoli. Baciarli, farli entrare in bocca e farli sgusciare fuori stringendo le labbra.
Ben invece scompariva tra le chiappe del morbidissimo culetto, che spesso aveva un irresistibile sapore di marmellata, certamente la cugina preparava il sederino spalmandosi la marmellata prima di andare nel lettone.
Aveva anche una vagina indimenticabile. Le labbra erano carnosissime e la peluria morbida e setosa. La lingua entrava tra le pieghe della pelle e ricercava i sapori che si celavano nelle varie parti, la zona bassa sapeva vagamente di vaniglia, mentre la parte alta aveva la dolcezza della pipì della cuginetta. Anche l'interno delle gambe aveva i suoi odori e sapori, borotalco, profumo fiorito in base alle giornate.
Gli abbracci tra i due duravano quanto le lunghe sessioni di bacio delle zone intime, si baciavano sulle bocche e poi dormivano.
Si svegliavano e si baciavano. Si riaddormentavano sognando il prossimo bacio, si svegliavano e si amavano ancora ...